alla fine di agosto

il primissimo. è piccolo, ma crescerà.

se almeno no viene mangiato dalle cimici, che ce ne sono un pò troppi per i miei gusti. di tutti i colori, formati, soli o accompagnati, ma pur sempre cimici.

la signora del vivaio dove abbiamo comprato le piantine dell'anguria ci aveva avvertiti: vedrete che bontà di anguria. aveva ragione: non è tanto grande, semi piccoli, e dolcissima. ce ne sono altri 6 nel campo che aspettano, ma adesso che è sceso il gelo passa un pò la voglia...

schema e risultato

Ritrovo questo bel schemino dei campetti delle patate, fatto all'inizio della stagione, tanto per ricordarci dove, cosa e quanto abbiamo messo giù.
Le desirèe, rosse, hanno prodotto patate abbastanza grandi, regolari, sane. Le majestic invece erano tutte di forme strane ( stile E.T) , irregolari è dir poco, piuttosto piccole e decisamente "brutte" . Le kennebek, "famose" patate della montagna, sono grandi grossi e irregolari, bianche, poche per pianta. Infine , la serafina ha prodotto patate di media grandezza, gialle ma belline. così anche la cicero. Le "nostre" ,ovvero quelle restate dalla stagione scorsa , normali.

Elogio delle vagabonde - C. Gilles

a proposito di erbe "spontanee, erbacce, infestanti", selvatici ne parla. non l'ho letto, ma mi sembra sia interessante.
"..un manuale per imparare ad amare anche le erbe senza fissa dimora".

4 mesi esatti

scopro adesso, mettendo in fila le foto, che dopo 4 mesi esatti dalla semina (24 aprile) abbiamo finito (23 agosto) di raccogliere le patate. in mezzo sole, acqua, secco, vento, caldo e freddo, insomma una stagione. le foto, fatte circa un mese dopo l'altro, raccontano.

e alla fine c'è la riserva. non chiederci quanti kg, non ho idea. in tutto saranno
circa 10-12 casse, sufficiente per l'inverno.

oro

i giorni diventano più corti. il sole ha già un altro colore. i girasoli, amici dell'orto e degli ortolani, sempre danno allegria. ma anche meraviglia. la struttura dei semi, i mini-fiorellini nel fiore, e poi, l'oro (puro).....

dopo la pioggia

non siamo sommersi dalla pioggia delle ultime settimane, non del tutto almeno. cominciamo a riprenderci, un pò come fanno le lucertole che devono scaldarsi al sole prima di potersi muovere. l'orto da parte sua si è trasformato in foresta pluviale. a fine luglio l'erba era gialla e secca, immobile. il pozzo era vuoto. guardate, li in mezzo ci sono delle piante da orto, con addirittura dei pomodori attaccati. e poi, ma solo perchè lo so, non si vede, ci sono angurie, meloni maturi, zucchine.

poi è passato il barbiere coraggioso, armato di decespugliatore, falce, tosaerba. e si riprende un pò il controllo della situazione.

abbondanza

la foto parla da sola.
mi incantano le melanzane. finora le mangiamo quasi ogni giorno, sono sempre buonissime.

ce l'abbiamo fatta a lasciare maturare i peperoni sulla pianta. prima volta nella vita, e, come tutte le prime volte, commuove.

non pensavo che sotto le foglie verdi, dure e un pò rovinate del radicchio -abbandonato a se stesso, poverino, quasi inondato da "altre" erbe- che sotto trovassi un bel cuore rosso e tenero.

una montagna di pomodori, di quei grandi si fa la salsa, -riserva per l'inverno- un poco alla volta, (c'è poco tempo in agosto sul garda), altri al forno, i datterini al sole....
purtroppo le cimici stanno facendo festa. cimici di vari modelli: verdi "classici", neri piccolissimi, rossi a strisce. fanno comunque tutte schifo e puzzano. e rovinano i frutti.

m&m

Meloni. in grande quantità, e maturano allegramente. ieri ne abbiamo raccolti ben 10. tutti maturi al punto giusto, li prendi in mano e si staccano dalla pianta. e che profumo!
e poi - ma non fa più notizia- il primo peperone che diventa leggermente giallo (per noi è il primo peperone di cui possiamo vedere la trasformazione sul campo), e pomodori. Comunque, c'è ancora in giro qualcuno (sic!) che pensa che i peperoni crescano già colorati di giallo o rosso e che il peperone verde sia una specifica varietà verde, e non un peperone rosso o giallo raccolto prematuramente.

Mais dolce . Non so se riusciremo a mangiare qualche pannocchia: sono stati seminati tardi , hanno sofferto la sete e sono stati piegati da forti raffiche di vento . Pensiamo al qui e ora (hic et nunc) e godiamo dei fiori e dei ciuffi : sono bellissimi!